ASSOCIAZIONE VENEZIANI NEL MONDO
SAN MARCO VENETO


sportiva - recreativa - culturale
1954 - 2004
50 anni


                    Nel 1951 é arrivato un gruppo di diciotto immigranti italiani veneti che si sono fissati a San Paolo. Lavoratori, si sono sempre mantenuti uniti intorno alla persona di Stanislao Vecchiato. Che nei primi tempi alla domenica e poi quasi tutte le sere, ha sempre trovato il tempo per dedicarsi ai compatrioti ed ai veneti in particolare, facendo della sua casa e di una dipendenza annessa, il centro d'incontro. La sua qualità di "leader" ed il suo instancabile sorriso lo elessero naturalmente come capo di un gruppo di circa cento connazionali che seguivano con entusiasmo le sue iniziative.
                   Sorgeva così un coperto per il gioco delle bocce e i bicchieri di vino, una casa di legno dove le signore ed i giovani giocavano a tombola e dove si tenevano riunioni per decidere democraticamente le idee che se andavano sviluppando.
                   In un piccolo spazio di terra si iniziò un orto per coltivare gli ortaggi della terra natale.
                   Fu così che si formò l'Associazione "San Marco Veneto", della quale Vecchiato fu eletto presidente, carica che ricopre quasi ininterrottamente da più di quarant'anni.
                   Nelle calde notti tropicali, sotto il segno della Croce del Sud, Stanislao Vecchiato si fece promotore di un coro che riuniva dai vecchi combattenti della guerra del 1915 / 18 fino ai figli nati in Brasile, per cantare le canzoni folcloristiche del Veneto, cioè quelle canzoni trasmesse di generazione in generazione dai nostri contadini, le canzoni patriottiche, le canzoni italiane in generale che parlassero del "paradiso perduto", del nostro sole, dei nostri monti, della nostra terra, della nostra gioventù, dei nostri amori, anche la musica sacra e della santa messa.
Siamo arrivati ad avere trecento soci fra veneti e simpatizzanti, quando facevamo dei pranzi e delle cene con l'espaghettata all'Amabile e musica del vivo con Rolando Sterzi.
                   Negli anni ottanta é stata creata la scuola di italiano per diffondere la lingua e la cultura italiana, ma, il dialetto veneto si continua a parlare tra di noi.
La sede della associazione fu usata anche per corsi di aggionamento di medici, professori, corso di commercio per immigranti, e incontri con altre associazioni come i veneti del Canada. L'associazione è sempre aperta alla comunità offrendo gioco a pallone, incontri per la terza età e altri divertimenti.
                   Faciamo sempre dei viaggi sia in Italia, in Sud o l' interno di San Paolo.
                   L'associazione ha ricevuto proggetti della Regione Veneta per cui sono stati selezionati alcuni giovani.
Abbiamo anche un giornalino che viene pubblicato ogni tre mesi, per comunicare la nostra programmazione.

 

                        1. Il leone veneziano
                    A Venezia c'è dappertutto la figura di un leone con le ale e con una zampa su libro aperto dove si può leggere: Pax tibi Marce evangelista meus. Queste parole sono state dette da un angelo che é aparso a San Marco quando lui era vicino a Rialto.
                    Il leone é un simbolo di potere. Rappresenta il potere di Venezia sul mare e sulla terra principalmente durante la Repubblica della Serenissima nel 1400.
                    "... l'arma che usava el governo passà non giera miga S. Marco, ma giera l'imagine de un lion e no ghe vedo nissun disprezzo verso S. Marco butando a terra l'imagine de un lion..." (Pillinini 1990,p.101).

                         2. Storia di vita - Stanislao e Amabile
                    Il proverbio italiano dice che: Il primo amore non si scorda mai. E così comincia con l'età di quindici anni, in Italia, la storia d'amore di Stanislao e Amabile. Loro abitavano in quartieri differenti ma erano vicini, nella provincia di Venezia, Regione Veneta. Ai vent'anni erano gia fidanzati.
                    Stanislao dopo un anno che era in Brasile decise di sposarsi per procura con Amabile. Lei in una chiesa a Venezia sposava Stanislao a bracio con suo suocero e Stanislao firmava i documenti del loro matrimonio nel Consolato Generale d'Italia a San Paolo. Passati alcuni mesi arrivava Amabile.
                    In poco tempo hanno comperato un terreno e hanno costruito la casa dove abitano fino oggi.
                    Di questo amore nacquero due figli e due nipoti brasiliani.
                    Nel mese di luglio del 2002, la famiglia riunita ha commemorato i 50 anni della felice unione degli eterni innamorati.

                         3. Italiani che hanno costruito San Paolo:
                    L'industriale Cav. Stanislao Vecchiato:
                    Nato a Marcon (Venezia - Italia) il 9 agosto 1925, sposato con Amabile Artuso, italiana, ha due figli.
                    Arrivato in Brasile nel 1951,dopo alcuni anni di lavoro per terzi si mette in proprio.
                    Nel 1964 fonda la ditta "Metalúrgica Laguna" di cui é direttore-presidente.
                    Ha sempre operato nell'ambito della collettività italiana e veneta per unire i connazionali e mantenere vivo il senso dell'italianità, affinché l'inserimento nella società brasiliana avvenisse nel rispetto e nell'orgoglio dei valori e delle tradizioni che caratterizzano gli italiani e i veneti in particolare.
                    Nel 1954 fonda l'Associazione "San Marco Veneto".
                    Nel 1982 presidente dell'Associazione "Trevisani nel Mondo".
                    Nel 1983 è eletto membro del Consiglio di Quartiere di Santana, San Paolo.
                    Nel 1984 è nominato membro del Consiglio Pastorale della Chiesa degli Italiani, Madonna della Pace.
                    Nel 1986 è eletto membro del 1 CO.EM.IT.(Comitato Emigrazione Italiana)
                    Nel 1988 riceve la decorazione di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
                    Nel 1989 è eletto membro del Consiglio Direttivo del Circolo Italiano di San Paolo.
                    Nel 1991 è insignito della Medaglia d'Oro Cristoforo Colombo per "la sua azione dedicata a mantener vivo il senso dell'italianità e i valori e tradizioni dei nostri immigrati".
                    Nel 1992 è uno dei fondatori della Federazione delle Associazione Venete dello Stato di San Paolo.
                    Nel 1993 è eletto membro della FECIBESP (Federazione delle Entità Culturali Italo Brasiliane dello Stato di San Paolo).